Amleto

di William Shakespeare

Regia:
Roberto Totola.
Direzione artistica:
Eugenio Chicano.
Personaggi e interpreti:
Amleto principe di Danimarca - Solimano Pontarollo
Laerte figlio di Polonio - Roberto Totola
Ofelia figlia di Polonio - Marina Furlani
Maestro d’armi:
Roberto Chiaramonte per Nova Scrimia.
Tecnico:
Marco Di Marzo.
Scene, luci e costumi a cura di Punto in Movimento

Una produzione Punto in Movimento in collaborazione con Stone Italiana e gestita da Doc Servizi.

Presentazione

Hamlet, composto nel 1600, è la più popolare e discussa delle tragedie di Shakespeare. La storia si basa su un racconto scandinavo del principe Amleth, che divenne pazzo per incastrare lo zio usurpatore e riconquistare il trono.
Nella sua opera, Shakespeare, inserisce un significato nuovo, tragico, trasformando il carattere e la psicologia dei personaggi. Amleto è già in una situazione di frustazione mentale ancora prima che gli appaia il fantasma di suo padre che gli rivela del fratricidio
di cui suo zio si è macchiato. La sua pazzia è in parte vera, in parte un mezzo per mascherare agli altri ciò che intende fare, anche se questo non fa che crescere i sospetti; la morte del padre pur essendo stata un’offesa era ormai una verità irrecuperabile”.
Amleto dovrà rispondere all’appello del dovere uccidendo a sua volta, oppure rifiutare d’adempiere a quel dovere morale, venendo meno al giusto desiderio paterno e tormentandosi nei sensi di colpa per non aver ubbidito e per aver ignorato i dettami della coscienza?
La storia d’Amleto è soprattutto la storia di una vendetta ritardata, si finge pazzo non per attuare la vendetta ma proprio per rimandarla, perché non è uomo d’azione e troppo gravoso è il compito affidato per un animo nobile e sensibile come il suo, è per questo che è più turbato che atterrito dalla rivelazione dello spettro paterno. Infine, però la vendetta sarà compiuta, ma anche Amleto si darà la morte, concludendo la scena con la famosa battuta Il resto è silenzio, quasi a significare che gli animi sconvolti dalle passioni solo ora sono finalmente placati.

Il teatro che ha sempre contraddistinto Punto in Movimento è un teatro di gruppo, di lavoro fisico, pregno di “segni e significati”. Stanislawskij, Grotowski, Barba, Strasberg, Peter Brook i maestri. Il lavoro quotidiano: l’allenamento dell’attore, esercizi plastici, improvvisazioni. Le produzioni non vengono mai pensate in maniera statica, vengono allestiti spettacoli che sono nati per il palcoscenico in luoghi nuovi, diversi (e viceversa), anche al limite delle possibilità combattendo la “chiusura” di un modo di pensare che va spesso in una sola direzione.