Line

di Israel Horovitz

Regia:
Roberto Totola.
Personaggi e interpreti:
Stephen: Roberto Totola
Molly: Marina Furlani
Fleming: Eugenio Chicano
Dolan: Luca Corradi
Arnall: Roberto Adriani
Disegno luci:
Enrico Berardi.
Tecnico:
Marco Di Marzo.

Scene, luci e costumi a cura di Punto in Movimento
Una produzione Punto in Movimento in collaborazione con Stone Italiana e gestita da Doc Servizi.

Presentazione

Lo spettacolo, che ha replicato dal 11 al 20 gennaio 2002 nel corso della stagione teatrale invernale al Teatro Elicantropo di Napoli (Nomination ai Premi UBU 2000, Premio Giuseppe Bartolucci 2001 per la ricerca), e al Teatro Nuovo di Salerno il 22 gennaio 2002 e al Teatro Juvarra di Torino dal 30 gennaio al 3 febbraio 2002, è stato portato in scena per la prima volta al Cafè La Mama di New York nel 1971, è la più lunga produzione di off-Brodway. E’ stato tradotto e messo in scena in almeno trenta lingue diverse.

Israel Horovitz è nato a Wakefield, Massachusetts nel 1939.
Dopo aver studiato ad Harvard ha frequentato la Royal Academy of Dramatic Art di Londra. Drammaturgo molto prolifico, tradotto e rappresentato in oltre venti lingue, ha scritto anche sceneggiature per il cinema.

LINE rappresentato per la prima volta nel 1971 è la più lunga produzione off-Broadway.
La pièce, un atto unico centrato sul tema del conflitto, ruota attorno a cinque personaggi, quattro uomini e una donna, che lottano per la conquista
del primo posto di una fila.
Una fila senza capo né coda, ne scopo, ma tutti sono disposti anche a morire pur di essere i primi, perché la competizione finisce per essere l’unica occasione di esistere.

“Il perché un lavoro teatrale abbia successo ed un altro no è davvero il mistero dei misteri” – commenta Horovitz – ” mi piace ascoltare la gente che cerca di spiegare le ragioni del successo e dell’insuccesso, allungo sempre l’orecchio perché è un dialogo affettato e divertente: produrre Line non costa niente… belle parti per gli attori…La verità è che sia Line che The Indian Wants the Bronx hanno riscosso un analogo successo internazionale, e Dio solo sa perché. Sono due lavori diversissimi e dovrebbero piacere a spettatori totalmente diversi. Ma come spesso diceva Euripide a chi gli chiedeva conto del successo delle sue centoventisei opere: Va a saperlo…!”.

Il teatro che ha sempre contraddistinto Punto in Movimento è un teatro di gruppo, di lavoro fisico, pregno di “segni e significati”. Stanislawskij, Grotowski, Barba, Strasberg, Peter Brook i maestri. Il lavoro quotidiano: l’allenamento dell’attore, esercizi plastici, improvvisazioni. Le produzioni non vengono mai pensate in maniera statica, vengono allestiti spettacoli che sono nati per il palcoscenico in luoghi nuovi, diversi (e viceversa), anche al limite delle possibilità combattendo la “chiusura” di un modo di pensare che va spesso in una sola direzione.